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Partiamo dalla definizione: cosa sono le reti d’impresa?

“Si tratta di una forma di aggregazione regolata da un contratto che viene stipulato da due o più aziende, in cui si fissano regole di ingaggio, di governance e obiettivi. Pur non avendo personalità giuridica, le reti possono operare regolarmente, nominando a turno una capofila che si occupa della gestione amministrativa e burocratica. A differenza di altre modalità, il vantaggio immediato di una rete è che si può entrare e uscire senza problemi e senza acquisizione o cessione di quote. Nel caso di IOBO, la prima rete risale a 6 anni fa, ma nel frattempo abbiamo affinato il modello grazie all’esperienza acquisita e oggi siamo a una versione 2.0, più evoluta, che conta anche risorse dedicate, come un manager di rete, un commerciale e un project manager”.

Cosa significa IOBO?

IOBO sta per ‘ionic bond’, legame ionico, ovvero quel legame che si instaura tra atomi con cariche molto differenti. Questo crea una molecola nuova, stabile, come il cristallo, che è appunto il simbolo che abbiamo scelto. È la metafora di quello che siamo: l’unione di elementi diversi che ne crea uno nuovo, più completo, più forte”.

Di cosa si occupano e cosa accomuna le imprese che fanno parte di IOBO?

“All’interno della rete c’è chi opera nella cyber security, nella blockchain, nell’intelligenza artificiale, nelle applicazioni mobili, nel marketing, nella gestione dei processi, nella videocomunicazione e in altri campi. Il comune denominatore è la digitalizzazione, un’esigenza che ormai riguarda le aziende in tutti i settori e a cui noi siamo qui per rispondere. Ad accomunarci però è qualcosa di ben più profondo, che ha a che fare con l’etica, con il modo di guardare il mondo e di gestire la propria attività. Una filosofia che sta alla base di IOBO, condivisa da tutti coloro che ne fanno parte e che definisce i nostri obiettivi”.

Quali sono questi obiettivi?

“IOBO nasce per mettere in comune le conoscenze e le competenze di tutti al fine di progettare e realizzare economie migliori, più responsabili, più sostenibili, supportando lo sviluppo del territorio e della comunità che lo abita. Il fatto di riunire realtà molto differenti ci dà una marcia in più, perché disponiamo di tutte le risorse umane e tecnologiche per rispondere alle richieste con servizi ad alto valore aggiunto. In questo modo il cliente non deve rivolgersi a più fornitori, ma può trovare tutto quello di cui ha bisogno in un unico interlocutore, che è la rete stessa”.

Cosa cerca un cliente che si rivolge a voi?

“Lato pratico, chi viene da noi lo fa perché ha necessità di digitalizzare i processi aziendali, indipendentemente dal settore in cui opera, dal fatto che sia un soggetto privato o pubblico, una piccola azienda familiare o una grande realtà industriale. Moltissimi però si avvicinano proprio perché interessati alla nostra posizione in merito a temi come la sostenibilità ambientale, il rispetto delle persone o l’azzeramento del divario di genere. Alla fine ci scelgono non solo in base alle nostre competenze, ma anche per quello che pensiamo e per il nostro modo di agire. Così riusciamo a selezionare clienti che condividono i nostri valori. Un match perfetto”.

Quali sono i prossimi passi?

“Senza dubbio vogliamo dedicare sempre più risorse e impegno ai progetti che nascono all’interno della rete, per esempio nei settori smart city, mobility, safety e agricoltura intelligente. Stiamo inoltre valutando la possibilità di replicare il nostro modello in altre parti d’Italia, aprendo delle reti satellite con aziende più lontane. Grazie alle nostre caratteristiche stiamo diventando un riferimento per molte altre realtà, al punto che IOBO è stata citata tra le best practice nell’ultimo report pubblicato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un risultato che ci spinge a proseguire con coerenza su questa strada, mantenendo sempre al centro la sostenibilità”.

Un termine che oggi è sull’agenda di tantissime aziende. Ma che cos’è per voi?

“La sostenibilità è il pilastro portante di IOBO e passa attraverso il concetto di benessere. Se dovessimo sintetizzarlo in uno slogan, potremmo scrivere: ‘stare bene, fare bene e fare il bene’. Il che significa creare un ambiente di lavoro consono e piacevole (stare bene), impegnarsi per svolgere al meglio la propria attività (fare bene) e prendersi cura del territorio e delle persone che ci stanno intorno (fare il bene). Secondo noi il modo giusto se non l’unico di operare è creando dei circoli virtuosi capaci di generare valore e di ridistribuirlo. Ed è così che vogliamo costruire il futuro”.

Giancarlo Turati