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Quali sono le responsabilità di un’azienda come la vostra oggi?

“Per tutti c’è la necessità di operare avendo cura di minimizzare gli impatti, sia a livello ambientale sia potenziando gli effetti positivi a livello sociale. Nel nostro settore dobbiamo riuscire a trovare un giusto bilanciamento: gli strumenti biomedicali sono fatti prevalentemente di materiale plastico, quindi bisogna innanzitutto valutare l’utilità del prodotto rispetto al suo impatto. Una criticità, per fare un esempio, è che ciò che sta a contatto col paziente non può essere fatto di materiale riciclato. Problema difficile, ma non impossibile da risolvere, e a cui stiamo lavorando da due anni con analisi sul ciclo di vita dei prodotti, con l’obiettivo di riuscire nel breve a impiegare in parte anche materiale riciclato. Per quanto riguarda l’altra nostra business unit, l’automazione, investiamo tantissimo per sviluppare tecnologie sempre più efficienti sul piano energetico e nell’utilizzo di imballi ecologici”.

Quali sono le altre iniziative dirette in ottica green?

“Siamo fortunati, in quanto il nostro processo produttivo non ha una rilevanza così elevata a livello di emissioni. Tuttavia, si cerca sempre di aumentare la porzione di energia derivante da fonti rinnovabili, che produciamo direttamente grazie ai nostri impianti fotovoltaici. Recentemente abbiamo inoltre creato un’isola di smaltimento dei rifiuti: qui smistiamo il materiale plastico in modo puntuale e coinvolgiamo diverse aziende specializzate, con l’obiettivo di rimettere in circolo gli scarti trovando nuove soluzioni di economia circolare. A collaborare con noi ci sono anche cooperative sociali che danno lavoro a persone svantaggiate e con disabilità, così da unire la finalità sociale a quella ambientale. Sempre lato sostenibilità, abbiamo avviato i lavori per la realizzazione del Parco Copan, rilevando un sito dismesso appena fuori dallo stabilimento di Brescia che diventerà una grande area verde pensata come luogo di incontro tra colleghi e come punto di ritrovo per la comunità locale, completa di angolo per le attività sportive e colonnine elettriche di ricarica. Tra le altre iniziative, abbiamo installato dei distributori d’acqua, così da ridurre il consumo di bottigliette monouso di plastica, sostituite dalle borracce aziendali. Infine, per quest’anno abbiamo come obiettivo la certificazione ISO 50001, a cui si aggiungerà la ISO 14001 per il ramo automazione: partendo dall’Italia, adegueremo progressivamente i sistemi di gestione a tutto il gruppo”.

E dal punto di vista della sostenibilità sociale?

“La centralità della persona è da sempre nel DNA di Copan. Per tutti è fondamentale trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro, e questo può avvenire solo se le persone si trovano bene in azienda. Da anni abbiamo un asilo interno per i figli dei dipendenti, un centro d’ascolto con una psicologa a supporto di chi ne ha bisogno e una mensa aziendale a disposizione di tutti. In più facciamo molti eventi per le famiglie, come gite e camminate all’aria aperta. Allo stesso tempo puntiamo sulla formazione – anche relativa ai temi ambientali – e sulla collaborazione con università e centri di ricerca, per portare nuovi talenti in azienda”.

Come si fa a diventare grandi senza perdere di vista la sostenibilità?

 

“Quello che è successo durante l’emergenza Covid-19, con la necessità di rispondere tempestivamente all’urgenza del settore sanitario, ci ha fatto ragionare sulla necessità di ripensare completamente la supply chain, rafforzando la nostra presenza diretta in tutti i mercati che serviamo. Oggi abbiamo stabilimenti in California, Porto Rico, Cina, e dal 2025 apriremo una sede anche in Vietnam. Ci sono inoltre uffici commerciali in Giappone e Australia . Essere presenti in loco fisicamente ci permette di accorciare la filiera, rispondendo più rapidamente alle richieste dei nostri clienti e minimizzando anche l’impatto dei trasporti sull’ambiente. La sostenibilità è una strategia di crescita che coinvolge profondamente tutte le attività dell’azienda: se vogliamo ottenere risultati reali dobbiamo considerare attentamente tutte le variabili in gioco, ragionando e agendo globalmente”.

Copan