Greta Maffei

Generare performance con le parole

C’È CHI LO AMA E CHI LO ODIA, CHI LO CONSIDERA UN’ARTE E CHI È CONVINTO CHE NON SERVA A NULLA. UN TERMINE CHE SENTIAMO NOMINARE SEMPRE PIÙ SPESSO, MA CHE FORSE NON TUTTI CONOSCONO COSÌ BENE.

C’era una volta il copywriting, una parola già di per sé non proprio intuitiva per noi italiani, facile da confondere per via della pronuncia simile con “copyright”, altro termine anglosassone entrato ormai stabilmente nel nostro vocabolario.
Nemmeno il tempo di fare chiarezza ed ecco che arriva la rivoluzione digitale e con lei il SEO copywriting. SEO come Search Engine Optimization, ovvero “ottimizzazione per i motori di ricerca”.

Ma che cos’è il SEO copywriting? Come nel caso del copywriting classico, si tratta di un insieme di tecniche di scrittura e composizione testi finalizzata a catturare l’attenzione e l’interesse del pubblico per fargli compiere una determinata azione.

La differenza è che nel SEO copywriting queste tecniche sono funzionali a ottenere un risultato sul web, sfruttando le logiche dei motori di ricerca e le modalità di fruizione dei contenuti online.

Prima di iniziare a scrivere: le parole chiave

Il primo passo è la scelta delle parole chiave o keyword, ovvero di quelle parole mediante cui gli utenti del web ci troveranno. Un lavoro delicato e complesso per almeno due motivi: primo, perché interpretare gli intenti di ricerca delle persone è tutt’altro che semplice; due, perché sul web non siamo soli, per cui anche i competitor tenteranno di posizionarsi con le parole più efficaci, rendendo più difficile differenziarsi.

Scoprendo quali sono le keyword più ricercate capiamo anche quali sono gli argomenti più “caldi”, ottenendo così degli spunti utilissimi per la stesura dei contenuti.
Studiata la concorrenza e scelte le keyword, bisognerà poi assegnarle alle varie pagine, creando un pacchetto di parole chiave per ognuna, formato da una principale e altre correlate, ovvero legate allo stesso argomento.

Un caso pratico: brainstimulation.it

Un esempio di utilizzo efficace delle keyword in un sito web è brainstimulation.it, un centro specializzato in trattamento di dipendenze e patologie psichiatriche mediante una tecnica di stimolazione cerebrale profonda chiamata deep rTMS.
Abbiamo creato pagine dedicate e articoli riferiti alle varie patologie (es. la disintossicazione da cocaina) trattando temi e parole chiave differenti (“come riconoscere un cocainomane”, “metodi per disintossicarsi dalla cocaina”, “effetti della cocaina sul corpo”, “quanto dura la cocaina nel sangue” ecc.) tutti linkati tra loro, per offrire all’utente un pacchetto di informazioni ampio con numerosi approfondimenti sul tema.
È stato un lavoro lungo ma particolarmente efficace e i risultati sono stati ottimi sia in termini di posizionamento sui motori di ricerca sia come numero di visualizzazioni delle pagine. Questi contenuti SEO sono stati inoltre di grande aiuto alle campagne Google Ads attivate parallelamente sulle stesse tematiche.

Devo scrivere per il lettore o per Google?

Obiettivo della SEO è posizionarsi in alto nei risultati di Google, così da essere trovati più facilmente da chi effettua una ricerca. Ma come si fa a piacere a Google?

All’inizio bastava inserire nel testo abbastanza parole chiave e il gioco era fatto, ma da un po’ di tempo non è più così. Oggi l’algoritmo di Google ragiona come un utente del web, che si aspetta di trovare del contenuto interessante, ben scritto e soprattutto coerente.

Le pagine piene di keyword ma povere di contenuto vengono penalizzate, così come quelle che riportano troppe ripetizioni, testi troppo brevi o addirittura delle parti copiate e incollate da altre pagine.
Per risolvere il dilemma, la soluzione migliore è sempre scrivere per chi legge, utilizzando al meglio tutti gli strumenti a disposizione e senza mai dimenticare le regole del web.

La SEO uccide la creatività

Chi pensa che il SEO copywriting sia una tecnica di scrittura fredda e impersonale dovrà ricredersi. Certo, non si può andare a briglie sciolte, ma questo vale anche per il “vecchio” copywriting. Ci sono delle regole precise che riguardano anche la struttura del testo, ma spesso sono proprio le regole a stimolare la creatività.

È un lavoro che richiede tre abilità distinte: una razionale, relativa all’analisi del contesto e delle parole chiave, impiegando anche strumenti analitici; una psicologica, per capire cosa pensa il nostro target e come si muoverà sul web; una creativa, che riguarda la capacità di elaborare tutte le informazioni raccolte e trasformarle in un contenuto originale e interessante.

Il SEO copywriter non si ferma mai

E una volta pubblicato il testo? Un’altra cosa che distingue il SEO copywriting dal copywriting tradizionale è che il lavoro non termina con la pubblicazione. Al contrario, compito del SEO copywriter è anche monitorare le performance delle varie pagine e delle keyword (quelle già impiegate e altre da inserire), intervenendo per aggiornare i contenuti, modificarli o per aggiungerne di completamente nuovi.

È un lavoro continuo di manutenzione e aggiornamento, di scrittura e riscrittura, di perfezionamento costante, perché sul web tutto evolve in modo rapidissimo e la concorrenza è sempre più numerosa in qualunque settore e per qualunque prodotto, servizio o argomento.

L’ordine dei risultati di una ricerca continua a cambiare e chi guadagna oggi una posizione potrebbe perderne due domani. Quindi, regole chiare: nel SEO copywriting chi si ferma è perduto.

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