Oggetto per nostalgici, articolo per collezionisti o un modo “nuovo” e più intimo di comunicare? A un secolo e mezzo dalla sua nascita la cartolina postale è più in forma che mai, nonostante l’assalto delle nuove tecnologie di comunicazione.

Scripta volant: quando i pensieri (scritti) prendono il volo

Tutti le davano per finite, soppiantate da messaggi, social media e videochiamate. Eppure, nei centri cittadini e in qualsiasi località turistica non c’è chiosco o negozio di souvenir che non ne offra una vasta selezione.

“Buone vacanze. E ricordati di mandarmi una cartolina”. Una frase che oggi può suonare strana, quasi una presa in giro, ma che chiunque abbia superato i 40 anni di età non può negare di aver sentito o detto almeno una volta.

Ma facciamo un passo indietro.
La cartolina postale nasce nella seconda metà dell’Ottocento in Europa, come soluzione più pratica ed economica alle lettere. Quasi subito si inizia a decorare le cartoline, dapprima con disegni e figure, poi con le fotografie di bellezze artistiche e paesaggistiche dello stato che le emetteva, trasformandole così nei primi strumenti di promozione turistica della storia.

Il loro successo fu immediato, perché offrivano a tutti, anche ai meno letterati, la possibilità di far viaggiare le parole in modo più rapido e meno impegnativo rispetto a una lettera: bastava sapere l’indirizzo del destinatario e aggiungere un breve messaggio o anche solo un saluto e una firma.

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Un fascino che resiste anche al tempo

Per oltre un secolo, la cartolina è stata il mezzo di comunicazione preferito da chi viaggiava o si trovava lontano da casa, fino all’avvento degli smartphone, dei social network e delle videochiamate, che hanno reso obsoleta questa forma di corrispondenza scritta.

Contro ogni pronostico, oggi le cartoline stanno tornando di moda, riscoperte soprattutto dalle generazioni più giovani, per le quali costituiscono un modo completamente sconosciuto di comunicare. Un modo più lento, ma più intimo.

Ma cosa rende speciale un piccolo cartoncino colorato da far sì che continui ad essere usato per inviare pensieri a distanza? Il fatto di essere analogico, materico, di essere eterno, non mutevole, e poi la cosa principale: il messaggio, da scrivere a mano e non digitando su una tastiera o registrando un audio, dedicando quindi più attenzione, tempo ed energia.

La parola come elemento grafico

Sono diverse le funzioni che la parola può assumere in una cartolina. Sul fronte, la parola può diventare protagonista al posto dell’immagine o essa stessa immagine. Pensiamo al nome della località, che può conquistare il centro della composizione e occupare la maggior parte dello spazio, diventando un elemento grafico, un pattern o un contenitore di immagini.

A volte la parola può condizionare anche la forma della cartolina, che da rettangolare diventa una sagoma che percorre i contorni delle lettere. Senza contare poi i diversi trattamenti possibili, come la stampa in oro o argento a caldo, in rilievo e i vari tipi di verniciatura.

Giocare con le immagini

La parola può poi interagire con l’immagine aggiungendo o modificando il significato di questa, esattamente come avviene nell’advertising. L’idea è creare un cortocircuito semantico, utilizzando l’umorismo o l’ironia per provocare e divertire l’osservatore che così la sceglie per inviarla a qualcuno o come souvenir da tenere per sé.

Una tecnica che apre infinite possibilità creative, utile anche a scopo didattico (nelle cartoline rivolte ai più piccoli) e in presenza di immagini poco significative o con scarsa capacità di distinguersi e di attirare l’attenzione.

Il lato B: un contenitore di pensieri

Cosa c’è di più personale di qualcosa che scrivo a mano, su carta, pensando a chi lo leggerà? Sul retro delle cartoline si scrivono poesie, versi di canzoni, citazioni, dichiarazioni d’amore, praticamente di tutto. In questo spazio così ridotto, le persone mettono nero su bianco i loro pensieri e i loro sentimenti, lasciando che l’inchiostro li fissi per sempre.

Viaggiando verso il destinatario, le parole superano lo spazio e il tempo, consegnando il loro messaggio e il loro carico di emozioni, avvicinando chi scrive e chi legge attraverso un canale di comunicazione asincrono.

È questo che le rende così interessanti agli occhi dei più giovani, abituati alla facilità e all’immediatezza di un messaggio sul telefonino. Mandare una cartolina richiede più tempo, bisogna cercare le parole giuste, scriverle in modo chiaro, magari iniziando da un foglio di brutta, perché gli errori non si possono cancellare.
Così, paradossalmente, il fatto di essere uno strumento vecchio, lento, scomodo e più difficile da utilizzare fa sì che le persone diano alla cartolina più valore e che la scelgano per inviare un messaggio speciale – più intimo – a un destinatario speciale.

Un oggetto semplice, ma solo in apparenza

Se produrre una cartolina può sembrare un’operazione facile, in realtà non lo è. Dietro a una cartolina c’è un lavoro complesso, che parte dalla selezione delle immagini e passa attraverso la creatività, l’elaborazione grafica, la stampa e le finiture.
Tra formati, fustelle personalizzate, inchiostri speciali, vernici e trattamenti superficiali le possibilità sono davvero tantissime: esistono cartoline metallizzate, glitterate, vellutate e addirittura profumate.
Fondamentale poi è la scelta del cartoncino, che deve essere di qualità per non ingiallire o incurvarsi sotto l’effetto del sole o dell’umidità, considerando che le cartoline sono spesso esposte all’esterno. La vera difficoltà è riuscire a ottenere il risultato migliore e più originale possibile senza aumentare troppo i costi, perché è e deve rimanere un prodotto economico.

Il fattore invisibile

Quando le variabili in gioco sono così tante è l’esperienza a fare la differenza. Ecco perché spesso i clienti scelgono di rivolgersi a realtà storiche come la nostra piuttosto che optare per le tante alternative più economiche presenti sul web.

In Italia siamo tra i migliori al mondo in fatto di stampa e cartotecnica ed è per questo che così tante imprese vengono da noi e non solo dall’Europa, ma anche dagli Stati uniti, nonostante gli elevati costi di spedizione.

Alla domanda “perché continui a lavorare con noi invece che con un fornitore locale?”, un nostro importante cliente americano ci ha risposto:
“perché per rimanere competitivi abbiamo bisogno della qualità migliore possibile per ottenere un margine più alto, senza perdere tempo e risorse per cercare un’alternativa potenzialmente rischiosa in zona. E con voi abbiamo questa sicurezza”.

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