Come incide un’alimentazione equilibrata sulle performance sportive e sul benessere quotidiano? La testimonianza del campione paralimpico di nuoto Federico Bicelli.

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Nel nuoto, ogni bracciata è il frutto di determinazione, allenamento e di un’alimentazione attenta e curata. Federico Bicelli, classe 1999 e campione paralimpico a Parigi 2024, ha imparato fin da giovanissimo che la dieta non è solo un conteggio di calorie, ma uno strumento di forza, consapevolezza e benessere.

Con un fabbisogno calorico che supera le 4 mila calorie quotidiane e routine d’allenamento estenuanti, Federico ha costruito le sue vittorie anche a tavola, affidandosi a schede personalizzate e alle indicazioni del nutrizionista. Attraverso la sua esperienza, scopriremo come una dieta funzionale diventi carburante per la performance in vasca, chiave per il recupero e pilastro di una vita sana ed equilibrata.

Quando hai scoperto l’aspetto nutrizionale nel tuo percorso di crescita sportiva?

“Fu nel 2017, quando venni convocato per la prima volta in Nazionale giovanile agli Europei, che mi resi conto di quanto l’alimentazione fosse un fattore determinante nello sport. Capii allora che era meglio affidarmi a un professionista e poco dopo conobbi Francesco Lugli, che mi segue per l’integrazione, e Omar Scomodon, con cui iniziai un percorso di nutrizione e consapevolezza”.

Cos’è per te un’alimentazione equilibrata?

“Il fabbisogno calorico dipende dallo sport e dal livello di allenamento: per un nuotatore come me si aggira attorno alle 4–5 mila calorie al giorno. Per questo suddivido l’alimentazione in 5–6 pasti, privilegiando carboidrati e proteine (senza però trascurare gli altri nutrienti), così da mantenere costantemente al massimo i livelli di energia”.

Come scegli cosa mangiare? Hai una dieta fissa?

“Inizialmente il mio nutrizionista mi ha fornito una scheda personalizzata, calibrata sulle mie esigenze e sui miei obiettivi di allenamento. Dopo qualche mese è diventata parte integrante della mia routine, e ho iniziato a variare in autonomia perché ormai sapevo perfettamente cosa e come mangiare. In fondo si tratta di una dieta del tutto normale, semplicemente molto energetica: dimezzando le porzioni, potrebbe seguirla chiunque.”

Quali sono i benefici di questa routine alimentare?

“Mantenere un’alimentazione equilibrata mi garantisce energia costante per sostenere fino a sei ore di allenamento al giorno, sei giorni su sette, oltre alle gare domenicali. Inoltre, previene il classico calo fisico e mentale post-pasto, permettendomi di restare sempre concentrato. Sentirsi bene nel corpo, nell’intestino e nella mente è essenziale per le prestazioni sportive, e l’alimentazione è la chiave di tutto”.

Puoi descriverci il tuo pasto ideale pre-gara?

“Se la gara è di mattina faccio una ricca colazione a base di fette di pane con marmellata o prosciutto, cotto o crudo. Se è il pomeriggio, pranzo con un abbondante piatto di pasta, in bianco o al pomodoro, accompagnato da un secondo di carne o pesce con verdure. Anni fa, prima di una competizione importante, mi è successo di fare colazione con una brioche al cioccolato: brioche buonissima, gara da dimenticare. Mi sentivo appesantito e questo ha inciso anche sulla mia lucidità mentale e di conseguenza sulla performance. Ma da allora ho imparato la lezione”.

Che peso hanno gli integratori?

“Non ne faccio un grande uso: principalmente sali minerali, per reintegrare ciò che perdo in allenamento, e amminoacidi, per favorire il recupero muscolare. A seconda delle esigenze, a volte aggiungo vitamina C, potassio o glutammina, e nei periodi di carico utilizzo proteine per supportare lo sviluppo muscolare. Infine, prima delle gare prendo un gel a base di caffeina per un boost di energia”.

In che modo pensi che evolverà il tuo approccio nutrizionale negli anni per restare sempre al top?

“Spero che in futuro l’alimentazione possa aiutarmi a raggiungere altri traguardi importanti e a evitare infortuni o stop forzati, oltre naturalmente a mantenermi in salute fisica e mentale, al di là dell’ambito sportivo. Negli ultimi anni e fino all’oro di Parigi tutto è andato alla grande, quindi «dieta che vince non si cambia». Detto questo, si può sempre migliorare e sicuramente dovremo fare i conti con quello che sarà (e anche con l’età che avanza). Ma sono tranquillo, perché al mio fianco ho dei professionisti che sapranno consigliarmi nel modo migliore”.

Che messaggio ti senti di promuovere per uno sport più sano e consapevole?

“Guardate meno pubblicità. Oggi vanno di moda integratori di ogni tipo e influencer che spacciano diete e metodi che promettono risultati miracolosi. Fare qualcosa solo perché lo si è visto su TikTok è molto pericoloso e difficilmente porta a benefici duraturi. L’alimentazione può fare davvero la differenza per uno sportivo, ma bisogna affidarsi agli specialisti della nutrizione. Dobbiamo volerci bene, perché con la salute non si scherza”.

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