Da ormai qualche anno, negli ambiti comunicazione e marketing ricorre spesso la parola storytelling. Di cosa si tratta? Semplice, è l’arte di raccontare un brand, un prodotto, un’azienda tramite una storia coinvolgente e accattivante, spesso in più “puntate” e utilizzando diversi media. In questo frangente si colloca il visual storytelling, ovvero la narrazione tramite immagini.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è lo storytelling?
In realtà lo storytelling è un’arte vecchia come il mondo, come quando si tramandavano miti, leggende, tradizioni di generazione in generazione, oppure come le favole raccontate ai bambini per farli addormentare, che nascondono sempre una morale o un messaggio.
E’ l’arte di narrare, di coinvolgere, di trasferire conoscenze, emozioni, sensazioni, memorie, storie vere o di fantasia.
La vera “rivelazione” è stata quella di utilizzare quest’arte nella comunicazione aziendale e non solo, costruendo una vera e propria storia attorno ad un brand o a un prodotto e sviscerandola passo dopo passo, facendo affezionare gli utenti e invogliandoli a voler conoscere il seguito. Si parla in questo caso di corporate storytelling.
Far passare un concetto tramite una storia è infatti più semplice ed incisivo, in quanto resta facilmente impresso nella mente ed agisce sulla sfera emotiva, sulla scala di valori e sull’interpretazione della realtà di ognuno.
Il visual storytelling
Nell’immaginario comune, la narrazione avviene tramite la forma di espressione per antonomasia: la parola. Che sia un racconto in forma orale o in forma scritta, attraverso un libro, una poesia, un racconto, un articolo…si parla appunto di storytelling.
Gli ultimi anni hanno visto la comunicazione deviare sempre più verso i canali digitali: siti web, social media, email marketing, landing page, app… tutti strumenti che hanno richiesto un adeguamento nella creazione dei contenuti, nelle modalità e nei linguaggi: più semplici, più diretti, più freschi, più brevi ma incisivi. Meno testo e più immagini, video, infografiche, vignette, icone…
Il nostro cervello, infatti, elabora le immagini 60.000 volte più velocemente rispetto al solo testo. Ed è così che il digital storytelling assume sempre più spesso la connotazione di visual storytelling. Questa tecnica si riferisce alla costruzione e alla narrazione di un racconto utilizzando una combinazione di testi, immagini, video, fotografie, animazioni, grafiche e disegni. Chiaramente tutto ciò non può e non deve essere fine a se stesso, ma figlio di una ben precisa strategia e di uno schema narrativo definito in partenza.
Occorre pertanto procedere per step, individuando innanzitutto le caratteristiche del brand o del prodotto su cui vogliamo basare la nostra storia. Conoscerne a fondo valori, identità e tono di voce, per poterli veicolare attraverso un racconto. E’ poi necessario identificare il tipo di pubblico a cui ci si vuole rivolgere e i mezzi di comunicazione da utilizzare per la narrazione.
A questo punto non resta che focalizzarsi sul messaggio da trasmettere, sulle modalità e sullo stile con cui farlo. Importante è seguire uno schema narrativo riconoscibile, in cui l’utente possa trovare gli elementi fondamentali di una storia: situazione iniziale, presentazione dei personaggi (protagonisti, aiutanti, antagonisti), vicende e peripezie, conclusione. Qui ci si può sbizzarrire, non dimenticando che l’obiettivo è emozionare e coinvolgere.
Definita la storia, i contenuti possono essere i più disparati, l’importante è che siano originali, accattivanti, coerenti e di qualità. Alla base del visual storytelling vi è infatti l’esperienza immersiva. E allora via libera a luci, colori, forme, personaggi caratteristici, immagini in movimento ed effetti speciali!
Ad esempio l’approccio adottato sui canali social di Soluzioni Logistiche, azienda che si occupa di logistica, presenta alcune caratteristiche tipiche del visual storytelling.