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C’è chi definisce il web ‘un inferno’. È d’accordo?

« Da un certo punto di vista lo è. È un ambiente fortemente entropico, il livello di confusione è altissimo perché altissimo è l’affollamento di contenuti e servizi. Compito nostro è far vivere il web come un ambiente amico, utile all’azienda e facile da usare. Siamo orientati alle prestazioni e all’usabilità, perché l’utente non deve far fatica a trovare ciò che cerca: di conseguenza è importante capire come pensa e come si comporta. Per questo, uno dei nostri metodi è visitare il cliente per vedere come lavorano le persone e registrare le loro abitudini, così da costruire un’esperienza migliore e più efficace. In sostanza, è il web a dover andare incontro a chi lo usa, non il contrario ».

Il web nasconde anche molti rischi. Da cosa dobbiamo difenderci e come?

« Uno dei problemi più gravi oggi è costituito dagli attacchi informatici. Per rendere l’idea, ogni giorno qualunque sito web è bersagliato da centinaia di attacchi, tutti eseguiti da sistemi automatici. La maggior parte di questi attacchi sono respinti, ma quando i siti non vengono aggiornati spesso la loro vulnerabilità aumenta e può accadere che vengano installati dei malware che sfruttano il sito per operazioni commerciali illecite. La cosa preoccupante è che l’amministratore non si accorge di nulla. La soluzione che adottiamo noi è mantenere sempre aggiornati tutti i sistemi che sviluppiamo per i nostri clienti, oltre a predisporre le giuste contromisure e mantenere tutto ben monitorato ».

Com’è cambiato il web e di conseguenza il vostro lavoro negli ultimi anni?

« Oggi esistono strumenti che consentono di fare qualsiasi cosa, ma gli standard sono troppi e le community tendono a non mettersi d’accordo tra loro. Il risultato è che chi fa il nostro mestiere deve conoscere tutte le possibili alternative e novità, e questo significa studiare moltissimo. Come KerberosWeb, dedichiamo un giorno alla settimana all’aggiornamento e alla formazione. Potremmo lavorare di più, ma preferiamo farlo meglio, investendo tempo ora per guadagnarne in futuro ».

Quali sono le principali direzioni di sviluppo per il settore?

« Si spinge molto su metaverso e sulle possibili nuove applicazioni tecnologiche legate alla realtà virtuale. Poi ci sono le app per l’industria 4.0, che grazie a device installati sulle macchine e sfruttando i big data riescono a offrire un controllo intelligente e da remoto di interi processi industriali. Inoltre, non dimentichiamo il settore del gaming, dove esistono eventi che vengono seguiti in diretta da milioni di utenti: una vera e propria nuova forma di intendere il gioco e l’intrattenimento ».

Qual è il segreto di un buon prodotto o servizio per il web?

« Prestazioni, sicurezza e facilità di utilizzo. Per raggiungere questo risultato serve molto lavoro e capacità di fare squadra. Nella programmazione è importante saper tenere traccia di tutto ciò che si fa: ecco perché abbiamo creato una Wiki aziendale dove condividiamo tutto. Una specie di enciclopedia che contiene tutta la nostra conoscenza. Così chiunque di noi è in grado di intervenire su qualunque prodotto e di aggiornarlo coi giusti tempi e senza commettere errori ».

Quanto conta il teamworking nel vostro mestiere?

« Si pensa ai programmatori come a persone fredde e un po’ solitarie, ma vi assicuro che è tutto il contrario. Ogni progetto ha bisogno delle competenze e dell’impegno di tutto il team, un team che, per noi, comprende anche il cliente, che è invitato ai nostri brainstorming e partecipa alla progettazione. È una professione molto dinamica, dove il lato umano conta moltissimo ».

In questo senso, quali sono le prospettive per i giovani?

« È una grande opportunità, una carriera che offre anche una remunerazione elevata. Purtroppo al momento c’è forte carenza di programmatori: il coding è un mestiere complesso, che necessita di studio continuo e di un adeguato periodo di apprendimento e in tanti non hanno la pazienza o l’umiltà di capirlo. Oltretutto serve creatività logica, passione e curiosità. È questo che ci dà la voglia di imparare e di migliorare« .

È vero quindi che le possibilità del web sono infinite?

 

« Non vedo limiti, ma non lasciamoci trascinare troppo. Lo scopo del web è migliorare la vita reale, non crearne una virtuale e alternativa. Quindi, sì: sono infinite. Ma sfruttiamole bene« .

Matteo Galanti